Nel mondo c’è un emergenza silenziosa. Ne siamo a conoscenza, in molti ne parlano, ma siamo incapaci nel combatterla in maniera efficace e ormai non abbiamo più molto tempo. Il mondo sta male e non c’è nessuna pillola magica che ne possa alleviare i sintomi. Ma noi, che siamo in tanti, nel nostro piccolo possiamo fare la differenza.
Di emergenze ne abbiamo tante, dai ghiacciai che scompaiono, al presentarsi sempre più spesso di fenomeni naturali drastici. Ma nessuna emergenza è estesa come la questione della produzione dei rifiuti.
Gli esseri umani del mondo producono 2 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno e il tutto è destinato ad aumentare, visto l’incremento della popolazione. Ad oggi ci sono molti metodi per smaltire: interrare, incenerire, trasformare… ma non tutti riescono a far fronte al quantitativo che produciamo.
Ed ecco perché nel mondo, sta diventando sempre più necessaria una nuova concezione di smaltimento. Così come una nuova mentalità nell’acquisto da parte di tutti noi. Se tutti avessimo la coscienza di quanti rifiuti produciamo, sapremmo che anche solo i pochi di noi che ci stanno provando, fanno la differenza. Le parole per essere bravi nella gestione dei rifiuti sono le 4R: Riduzione, Riuso, Riciclo e Recupero.
Riuso e Riciclo sono parole spesso usate come sinonimi, spesso confuse. Non sono sinonimi, ma sono due concetti ben diversi tra loro.
Per Riciclo di un materiale si intende una lavorazione che lo distrugge e poi lo trasforma in altro. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (A.Lavoisier”).
Il Riuso invece è l’impiego del materiale tal quale. Questo lo possiamo usare come progettato sin dall’inizio (es: una bottiglia d’acqua la riempiamo di nuovo) oppure cambiandogli le funzioni che aveva quando è stato creato.
Quindi ora sappiamo che il nostro scopo primario è ridurre il più possibile i rifiuti, riusare il più possibile perché cosi facendo si ritarda di dover “buttare via”, riciclare laddove è possibile e recuperare ciò che ci può essere più utile.
Ed ecco che il ritorno dei negozi che vendono “sfuso” sono un grande aiuto a questo problema. In un negozio di questo tipo, compri una volta il prodotto e poi riempi e lo ricarichi. Facendo così non butti via niente, compri il necessario senza sprechi, ritorni al contatto tra il negoziante che saprà indicarti un prodotto rispetto ad un altro perché chi si occupa di questi negozi ha spesso una grande conoscenza di ciò che acquista e il prodotto non è un tappabuchi per riempire gli scaffali, è un pezzo del negozio che servirà a soddisfare le vostre esigenze.
E tu? Vuoi fare la differenza?
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Dott.ssa Sabrina BARCHI
Tecnico Erborista
SOAPSAPONE